domenica 29 giugno 2014

NO A Questo Modo Di Riformare Le Istituzioni

Siamo persone di diversa estrazione politica, e firmiamo assieme questo appello perché siamo preoccupate per le modalità con cui l'attuale Governo e la maggioranza del Parlamento stanno impostando le riforme istituzionali.

Sgombriamo il dubbio da una questione: nessuno mette in discussione la possibilità di migliorare la Costituzione italiana; non è con la retorica della "Costituzione più bella del mondo" che si fanno gli interessi del Paese e delle future generazioni, anche sul lungo periodo; in diversi punti la Costituzione può - e forse deve - essere migliorata.

Ma l'approssimazione con cui si sta conducendo la riforma del Senato è deleteria: l'ultima polemica di questi giorni - riguardante l'immunità per i nuovi senatori - al di là del merito della questione è indice di un percorso non curato, non consapevole delle diverse implicazioni di ogni singola scelta costituzionale, che deve essere attentamente vagliata dal punto di vista "sistemico".

Siamo passati in pochi mesi da un Senato che doveva rappresentare i Sindaci, a uno che dovrebbe rappresentare le Regioni, come se fosse la stessa cosa. Senza entrare nel merito di quale possa essere la scelta eventualmente migliore, ci rendiamo conto che stiamo facendo una opzione di sistema piuttosto improvvisata?

Si tenga anche conto - nel valutare il tutto - della discutibile ipotesi di riforma della legge elettorale, che incide - indirettamente - sul funzionamento delle istituzioni democratiche del nostro Paese. Si può e si deve trovare un altro modo di cambiare il nostro Stato. 

Forse alcune riforme apparentemente minori (dimezzamento del numero dei deputati e dei senatori, numero massimo di letture delle Camere, limite massimo della durata del processo di approvazione di una legge, "specializzazione" del Senato affinché intervenga solo su alcune questioni) possono aiutare la speditezza e l'efficienza del percorso legislativo molto più di una "Grande Riforma", che di grande sembra avere solo l'approssimazione.

Chiediamo alle parlamentari e ai parlamentari di maggioranza e opposizione di riflettere attentamente sui passi che stanno compiendo, e vagliarli con l'attenzione e lo spirito che meritano: non con la foga dell'urgenza, ma con il respiro della lunga veduta, assolutamente necessaria alle riforme costituzionali.
 
Francesco Maria Mariotti   Luciano Belli Paci     Felice Besostri     Daniele Bonifati           David Gentili                  Giovanni Scirocco           Paolo Zinna

3 commenti:

  1. Ottimo! Sottoscrivo ogni parola. Riforme si, ma solo se inserite in una logica e non tanto e solo per il gusto di cambiare

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  2. aderisco.
    Giulio Adamo - Milano

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  3. Grazie! tanti altri stanno dando il loro appoggio su FB. Aiutateci a diffondere l'appello, se potete.

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